Come un
boomerang, che ne è simbolo e logo,
Valsport 1920 rinasce tornando alle origini: al fatto a mano in Italia, alla qualità e alla propria storia. Ma in una versione attuale, casual e premium. Pronta a conquistare un pubblico internazionale.
Era il 1920 quando Antonio Valle, 18enne padovano, avviava Valsport: si parte dal nulla e si arriva al successo. A calzare le scarpe Valsport negli anni ‘60-‘70 ci sono i grandi campioni dello sport:
Gigi Riva,
Fabio Capello,
José Altafini.
L’azienda diventa anche fornitrice ufficiale della
Juventus. Il timone passa intanto nelle mani del figlio Guido che fino al 2011 detiene la proprietà del marchio nonostante la difficile competizione con i big player mondiali del calibro di Adidas e Nike.
Da 2012 sono co-proprietari del marchio gli inglesi della Fusion International ma il vero driver è la partnership con la padovana
Rewind che si innamora della storia Valsport e coinvolge Valle per dare nuova vita al prodotto.
«E’ un progetto condiviso e in cui credo - spiega
Guido Valle - il mio ruolo oggi è custodire la memoria e rappresentare la continuità».
Tutti i prodotti
Valsport 1920 sono interamente fatti a mano in piccoli laboratori artigianali italiani.
Vengono rilanciate e reinventate le scarpe di una volta: le originali
Davis rivisitate in vitello pieno fiore, cucite a mano, con suola da tennis invecchiata, nell’originale scatola verde in versione vintage. La
Tournament in vitello pieno fiore, scamosciato di vitello colorato, fodere in vitello e cotone naturale, suole in gomma invecchiata. La
Montreal in scamosciato di vitello colorato, laminato colorato, fodere in vitello e cotone naturale, suole che riprendono i vecchi modelli.

Il marchio possiede oggi una forte identità storica nel mercato nazionale ed internazionale proprio grazie ai prodotti creati, che hanno sempre risposto ad un ideale fondamentale di concretezza ed allo stesso tempo di avanguardia.