“Non dobbiamo piacere a tutti, di conseguenza non dobbiamo dire cose che piacciano per forza a tutti. Dobbiamo dire qualcosa che piaccia a noi, e poi trovare qualcuno in giro per il mondo che apprezzi le cose che raccontiamo». Dal 1993
Stone Island è sotto la guida di
Carlo Rivetti, che è in società dall’83. «Perché ho pensato che il futuro non sarebbe stato nell’abbigliamento formale ma nell’abbigliamento informale? Perché avevo visto i miei figli andare a scuola con quelle che la mia generazione chiamava le scarpe da tennis, oppure le scarpe da ginnastica. Le chiamavamo così semplicemente perché potevamo usarle per quello. L’abbigliamento parte sempre dalle scarpe! Quando un ragazzo comincia ad usare delle scarpe tecniche per la vita di tutti i giorni, cambierà di conseguenza anche il modo di vestirsi sopra. È inevitabile». Stone Island è un’icona dello stile
Casual con un rapporto molto stretto e particolare con il mondo del calcio e con i suoi tifosi. Nasce tutto negli anni ’90 grazie ad un burbero calciatore francese del
Manchester United di nome Éric Daniel Pierre
Cantona. “Cantona gioca nello United, e compra la nostra merce in un negozio a Manchester che si chiama
Flannels. Così Cantona, che vestiva spesso Stone Island, ha fatto un paio di interviste con il brand addosso, e si è scatenato il finimondo. È stato un testimonial involontario straordinario, ed è partita questa cosa nel mondo del calcio.” “È la natura stessa del prodotto a piacere agli sportivi ed ai tifosi, ha una radice militare, workwear, ed è comoda per andare allo stadio. Non ti bagni il culo, per farla breve.”
